Duomo. Dedicato a Santa Maria Assunta e agli apostoli Pietro e Paolo, sorge nel sito della prima cattedrale della città, eretta nel 1121 in epoca normanna. Nel 1511 venne fortemente ritoccata con una facciata rinascimentale che crollò a causa del terremoto del 1638. Nel Secondo dopoguerra venne nuovamente trasformata in seguito ai danneggiamenti provocati dai bombardamenti dell’agosto del 1943, e i restauri, terminati nel 1960, ne hanno completamente stravolto l’aspetto.
All’interno, da segnalare, nell’altare della cappella di San Vitaliano, le reliquie del Santo patrono della città, deposte in tre nicchie, insieme a quelle di San Fortunato e di Sant’Ireneo, già patroni della città bizantina. Nel portico si ammira la Madonna col Bambino, statua di Antonello Gagini da Messina, risalente al XVI secolo.
Basilica dell’Immacolata. Eretta nel 1254 e consacrata alla Trinità, è stata in seguito dedicata all’Immacolata Concezione protettrice della città ed è per questo il luogo di culto più caro ai Catanzaresi. Tra il 1750 e il 1763 ha subito la prima grande opera di restauro: la chiesa fu completamente rimaneggiata e vennero aggiunte le navate laterali e l’originale cupola, di forma ottagonale all’esterno, e cilindrica all’interno. I lavori furono richiesti dall’allora vescovo della città, che, al termine dei restauri, donò alla chiesa l’altare maggiore in marmi policromi. Elevata a Basilica Minore negli anni ’50, oggi è anche Santuario Mariano diocesano.
Complesso del Rosario. Intitolata all’Annunziata, la quattrocentesca Chiesa del Rosario è annessa al primo convento dei Domenicani sorto sul luogo dell’Ospedale dei Poveri. Il Convento, oggi completamente ristrutturato, è adibito a Caserma della Guardia di Finanza. Il complesso, in particolare la chiesa, fu ampiamente rimaneggiato nei secoli: l’esterno presenta una facciata neoclassica con la scalinata rifatta nel 1871, mentre all’interno, gli stucchi e le decorazioni originarie del 1683 furono rifatti nel Settecento e ampiamente rimaneggiati dopo la Seconda guerra mondiale. Le maggiori opere artistiche conservate all’interno sono la cinquecentesca Madonna del Rosario e dei Misteri, di Dirk Hedriksz, detto Teodoro d’Errico; la seicentesca Madonna della Vittoria; la tela di Santa Rosa e San Domenico, dipinta da G. Castellani nel 1702.
Notevoli anche le sculture, tra cui la Madonna col bambino (o Madonna della Purità) di Francesco Cassano (1613) e un quattrocentesco Redentore di scuola napoletana. Pregevole, infine, è il monumento funerario di Gaetano Rocca, realizzato nel 1712.
Chiesa e Convento di Santa Maria della Stella. È una chiesa conventuale dell’Ordine delle Clarisse Francescane Cappuccine ed è il quarto monastero femminile costruito in città. Si trovava nel quartiere del Vescovato a cavallo tra le parrocchie di S. Biagio e di S. Maria de Meridei, in quella parte del quartiere che venne in seguito chiamata Stella.
Complesso monumentale di San Giovanni. Con i resti del distrutto castello normanno-svevo (di cui resta in piedi solo la Torre Normanna), nel XVI secolo fu edificata la chiesa dei Santi Giovanni Battista e Giovanni Evangelista, sede della Congregazione dei Bianchi di Santa Croce. Qui, nel 1589, i confratelli ottennero la concessione di aggiungere un padiglione da adibire a ospedale e, nel secolo successivo (1663) i Padri Teresiani vi costruirono il loro convento. Successivamente, l’area ospitò l’ospedale, le carceri dell’Udienza e gli uffici del Genio militare.
Sotto il Complesso, che – dopo accurati restauri – è diventato uno dei più importanti e prestigiosi poli culturali dell’Italia Meridionale ed è Monumento Nazionale, sono oggi visitabili anche le antiche “segrete” del Castello, riportate alla luce in sicurezza dopo un complesso lavoro di recupero. I camminamenti sotterranei erano utilizzati principalmente dalle guarnigioni dei soldati come vie di fuga in caso di assedio della città, e oggi le Gallerie di San Giovanni oltre a raccontare la Storia, sono anche utilizzate come zona espositiva. (Corso Mazzini, 4. Tel: 0961 745517)
Il Cavatore. La fontana monumentale simbolo di Catanzaro, realizzata dal 1951 al 1954 dallo scultore calabrese Giuseppe Rito, è posta in una nicchia neoclassica (costruita tra il 1869 e il 1874) “incastonata” nelle mura del Complesso monumentale di San Giovanni. La scultura in bronzo celebra il lavoro umano e vuole rappresentare la forza e la tenacia dei catanzaresi.
Palazzo Fazzari. Iniziato a costruire nel 1870, sulla base del piano Manfredi, il piano regolatore che nella seconda metà dell’Ottocento ha ridisegnato il volto del centro cittadino, è uno dei simboli di Catanzaro. Si trova su corso Mazzini, nell’antico quartiere ebraico della Giudecca, e rappresenta un unicum nel panorama della città, in quanto unisce in sé caratteristiche dell’architettura locale ed elementi fiorentini (il progettista era l’architetto fiorentino Federico Andreotti), con interni arredati in stile tardo barocco e rococò. Al piano terra, è ospitata la storica farmacia Leone, costruita tra il 1893 e il 1895, uno tra gli esercizi più antichi della città.
Teatro Politeama. Inaugurato nel 1992, il Politeama, intitolato al regista, giornalista e scrittore catanzarese Mario Foglietti, s’inserisce nell’antica tradizione teatrale cittadina iniziata col Teatro Comunale, già Real Teatro San Francesco, aperto nel 1830 e abbattuto nel 1938. Progettato dall’architetto Paolo Portoghesi, ha una struttura a ferro di cavallo con una platea centrale e cinque ordini di palchi, che possono contenere in tutto 930 persone. Il palcoscenico, con le sue ampie dimensioni e le sue dotazioni tecnologiche, consente lo svolgimento dei vari generi di spettacolo, dalla grande lirica alla sinfonica, dalla danza all’operetta, dalla prosa al musical.
Villa Margherita (o Villa Trieste). Primo giardino pubblico della città, è qui che bisogna salire (sorge a 320 mt di altitudine) per godere del panorama più bello della città: dalla grande terrazza, infatti, lo sguardo spazia dai monti della Sila fino alle coste di Capo Rizzuto. Inaugurata nel 1881, la Villa fu progettata dagli architetti Andreotti e Feher (che la arricchì dell’ampio parco), e intitolata alla regina Margherita di Savoia. Al suo interno si trovano la Biblioteca Comunale “F. de Nobili”, che conserva migliaia di volumi, pergamene e manoscritti molto antichi, e il Museo Numismatico Provinciale.
Ponte Bisantis. Il ponte ad arco in calcestruzzo armato progettato da Riccardo Morandi è, dal 1962, anno dell’inaugurazione, uno dei simboli di Catanzaro: collega il centro di Catanzaro con la Strada dei Due Mari, scavalcando il torrente Fiumarella. All’epoca della costruzione, la centina del ponte risultava la più grande costruita al mondo, con un’altezza di 120 metri e capace di resistere a raffiche di vento superiori ai 140 km/h. Oggi la struttura è la seconda in Europa per altezza e la prima e unica in Italia per luce, altezza e lunghezza. A tre corsie, è lungo 468,25 metri e alto 112.
I musei di Catanzaro
MARCA – Museo delle Arti di Catanzaro. Distribuito su tre piani (seminterrato, piano terra e primo piano) il Marca, Museo delle Arti di Catanzaro, è stato aperto nel 2008 e ospita la Pinacoteca provinciale (con una collezione permanente, che comprende opere di artisti prevalentemente meridionali dal Cinquecento al Novecento) e mostre temporanee di arte contemporanea (nel piano seminterrato).
Gli spazi del cortile interno sono utilizzati per eventi culturali di vario genere. Il museo, al cui pianterreno si trovano anche bookshop e caffetteria, è allestito all’interno di un antico palazzo che, prima dei restauri, ospitava un istituto per sordomuti e una tipografia. Si trova in via Alessandro Turco 63 (www.museomarca.info).
Parco Internazionale della Scultura. Primo del Mezzogiorno, il Parco Internazionale della Scultura è uno dei più significativi progetti di arte pubblica in ambito nazionale. Si tratta di un vero e proprio parco di sculture: all’interno di una vasta area verde di oltre 63 ettari, adiacente al centro urbano della città, sono esposte in maniera permanente opere di artisti internazionali che partecipano al progetto Intersezioni (di cui il Marca è partner). Il parco è in continuo divenire e sino ad ora sono state collocate 22 opere di scultori contemporanei quali Daniel Buren, Stephan Balkenhol, Tony Cragg, Wim Delvoye, Jan Fabre, Antony Gormley, Mimmo Paladino, Marc Quinn, Dennis Oppenheim, Michelangelo Pistoletto e Mauro Staccioli. (Via Vinicio Cortese, 1)
MUSMI – Museo Storico Militare Brigata Catanzaro. Inaugurato il 28 aprile 2007, custodisce cimeli, armi e divise, relativi a un periodo che va dall’età napoleonica alla seconda guerra mondiale, raccolti grazie alla collaborazione di collezionisti che hanno donato o prestato i loro tesori al museo. Il MUSMI è allestito su due piani: il piano terra è occupato dalle collezioni napoleoniche e risorgimentali, il primo piano è riservato ai pezzi legati al periodo successivo (in particolare, in quest’area è visitabile la dettagliatissima ricostruzione in scala reale di una trincea). Nella sala conferenze, sono proiettati continuamente video e spezzoni di documentari dell’Archivio Luce. Si trova in via Vinicio Cortese, 1. Ingresso gratuito.
Museo Diocesano di Arte Sacra. Allestito nel Palazzo Vescovile, è costituito da tre sale nelle quali sono esposti calici, paramenti sacri, ostensori, pianete, candelabri, dipinti, sculture di legno e di marmo provenienti da chiese della città e dei territori limitrofi. Di particolare rilievo un piviale rosso a lamina d’oro del Settecento, di manifattura catanzarese. Gli artisti che hanno lavorato ai dipinti esposti sono per lo più locali, come Domenico Leto (XVIII sec.), autore della Pentecoste, o Mattia Preti (1613-1699), autore di San Nicola Vescovo. (via Arcivescovado 13. Info e prenotazioni: 0961.721333).
Museo delle carrozze. Nel verde della pineta del quartiere Siano, è possibile fare un tuffo nel passato grazie al barone Luigi De Paola che ha donato alla città la sua collezione. Il museo raccoglie 25 esemplari di carrozze, provenienti principalmente dall’Inghilterra, come una cabriolet a capote mobile, un carro da parata del ‘600 e l’American Buggy di fine ‘800 utilizzata da Clark Gable e Vivian Leigh in Via col vento.
I visitatori potranno, inoltre, riscoprire la ricca collezione di accessori per le carrozze e per il traino dei cavalli, la galleria di utensili e attrezzi che appartengono alla civiltà contadina calabrese e ancora i mobili e suppellettili d’epoca finemente ristrutturati all’interno del salone dei ricordi, con pianoforte in radica d’ulivo costruito alla fine del XVIII secolo, e della locanda in stile viennese. (Contrada Monte Musofalo, 1. Info e prenotazioni: 333.7162528. Ingresso gratuito)
MARCH – Museo Numismatico Provinciale. Inaugurato il 4 maggio 1879, il MARCH, Museo numismatico provinciale di Catanzaro, è il più antico museo calabrese. Custodisce le collezioni archeologiche e numismatiche della Provincia, -dalla Preistoria al Medioevo – e oggetti antichi provenienti da collezioni sette-ottocentesche. Di grande interesse è la raccolta numismatica, costituita da oltre 8000 monete.
Il MARCH è allestito nel cuore di Villa Margherita ed ha recentemente riaperto al pubblico, dopo un importante intervento di riallestimento museografico che ne ha anche ampliato l’esposizione, con l’aggiunta di circa 500 reperti mai esposti al pubblico prima d’ora. Chiuso il lunedì. Per info e prenotazioni: [email protected]
Casa della Memoria Mimmo Rotella. Protagoniste, qui, sono l’arte contemporanea e l’esperienza artistica dell’artista calabrese Mimmo Rotella, che nell’atelier di moda della madre ha mosso i primi passi fino a diventare un’icona dei movimenti d’Avanguardia in Italia. All’interno della casa, concepita per volontà dell’artista come un luogo sacro (l’ambiente è rigoroso e bianco, come fosse una chiesa) si trovano opere che ripercorrono la carriera di Rotella: foto, cimeli e una fornita biblioteca specializzata, oltre a un maxi schermo destinato alla didattica. La Casa della Memoria nasce proprio con l’intento di diventare un punto di riferimento per lo studio dell’esperienza artistica contemporanea (vico dell’Onda 7, tel.0961.745868 www.mimmorotellainstitute.it).
Museo del Risorgimento. Il Museo è allestito nella Caserma Florestano Pepe e documenta le vicende del Risorgimento italiano, delle Guerre d’Africa e di Spagna, attraverso l’esposizione di uniformi, fotografie, cimeli, armi e documenti di vario genere. Una curiosità è la stampa del generale borbonico Vito, governatore delle Calabrie, che nel 1815 presiedette all’esecuzione di Gioacchino Murat a Pizzo Calabro. Si trova in via Pascali 40. Ingresso gratuito.
Museo e Parco Archeologico nazionale di Scolacium. Il Parco Archeologico di Scolacium si trova a Roccelletta di Borgia, località vicina a Catanzaro Lido. Dell’abitato preromano rimane poco: le vestigia visibili nel sito dimostrano l’impianto della colonia romana con i monumenti più importanti, i resti delle strade lastricate e degli acquedotti, i mausolei, gli altri impianti sepolcrali, la basilica e un impianto termale. Il teatro, risalente al I secolo d.C., poggia sul pendio naturale della collina e poteva ospitare circa 5mila spettatori. Poco distante, si ammirano i resti dell’anfiteatro.
I luoghi da scoprire a Catanzaro
La costa ionica calabrese, con la sua natura incontaminata, è stata, fin dal XVIII secolo, meta dei giovani aristocratici europei nei loro Grand Tour. Il punto migliore per ammirarla è la Balconata di Bellavista di Catanzaro, uno dei punti di confine del centro storico: da qui lo sguardo si perde all’orizzonte in un panorama mozzafiato. Durante questi viaggi molti scrittori, artisti e viaggiatori furono “rapiti” dalle vedute di Catanzaro tanto da chiamarla “la regina dei panorami”.
Catanzaro, come Roma, è composta da vari rioni. La Grecìa (il più antico della città) è uno dei più caratteristici: qui si raccolsero i cittadini greci a seguito delle invasioni saracene. C’è poi piazza Mercanti, il centro economico della città, posto a uguale distanza dalla Porta Marina e dalla Porte Granara, e ancora la Filanda, il quartiere nel quale avveniva la lavorazione della seta e che gode di una posizione molto ventilata, condizione necessaria per il perfetto svolgimento delle operazioni seriche: un tempo chiamato San Nicola Favatà dal nome dell’omonima chiesa, venne ribattezzato quando il setaiolo Primocerio vi costruì uno dei primi filatoi.
Merita una visita Catanzaro Lido, prima conosciuto come Marina di Catanzaro. Oltre ad avere una delle più belle spiagge di Calabria, il quartiere vanta numerose architetture religiose e monumenti di rilievo storico: l’Ancora, sul lungomare, imponente monumento di circa 6 metri dedicato ai caduti del mare; la Torre Tonnina, alta circa 30 metri, che faceva parte della Ledoga, fabbrica che produceva il Tannino, da cui la torre prende il nome; a Gutta, una boa circolare di 6 metri di diametro posizionata anch’essa sul lungomare e usata per l’attracco dei pescherecci.